Amare non è guardarsi negli occhi, ma guardare insieme nella stessa direzione. (Antoine de Saint-Exupéry). La preparazione di un rapporto coniugale non è meno bella o meno spontanea dell’atto stesso. È un momento di dialogo, di sogni condivisi, di intesa profonda. Come un pasto cucinato con amore, l’attesa aumenta il piacere e rende tutto più intenso.

Vivere secondo la “spontaneità” intesa come seguire ogni impulso può impoverire l’amore. Al contrario, imparare ad amare con consapevolezza arricchisce il matrimonio, rendendolo un cammino di crescita continua. Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi, coppia di sposi santi, hanno scritto: La castità è il linguaggio che permette agli sposi di vivere l’intimità come un dono che si rinnova continuamente, una comunione di anime e corpi che riflette l’amore di Dio per noi. Come ci ricorda San Tommaso d’Aquino: Amare è volere il bene dell’altro. E quale bene più grande possiamo volere per il nostro coniuge, se non quello di crescere insieme nella capacità di amarci ogni giorno di più? Diventare capaci insieme di riflettere un amore che sia divino oltre che umano? Molto dipende anche da come viviamo l’intimità e come facciamo l’amore.

Di  Antonio e Luisa De Rosa

https://matrimoniocristiano.org/2025/01/18/riscoprire-lintimita-attesa-comunione-e-amore-vero/

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