Incollare lungo i bordi
Strappare lungo i bordi è una serie animata italiana del 2021 scritta e diretta da ZeroCalcare, per la piattaforma streaming Netflix.
L’opera ha riscosso un grandissimo successo guadagnandosi il secondo posto nella top 10 settimanale di Netflix un giorno dopo l’uscita e venendo definita come «la sorpresa migliore dell’anno e miglior contenuto Netflix italiano» su CiackClub.
I social hanno contribuito ad alimentare l’incredibile successo attraverso la ripetuta pubblicazione di alcune scene della serie. Una delle più famose è sicuramente quella che descrive la visione della persona che si cela proprio dietro il titolo. Assumiamo la forma di qualcuno che siamo destinati ad essere, rispettando il proprio ruolo, sperando di non far nessun errore e di modificare irreparabilmente la sagoma a cui siamo destinati.
La realtà è fortunatamente un’altra! Non siamo figure che cercano di ottenere una forma, pedine di un gioco che richiede il rispetto delle regole scritte nel libretto d’istruzioni.
In verità siamo esseri in continuo mutamento, in incessante evoluzione, liberi di cambiare, sperimentare, cadere, sbagliare, ricominciare.
Ogni persona è composta da 3 dimensioni: mente, spirito e corpo. L’ ultimo, nonostante la sua nota presenza ed esistenza, è dato per scontato, trascurato e a volte addirittura maltrattato nonostante sia fondamentale. Oltre a svolgere le evidenti funzioni vitali, il corpo è messaggero del nostro mondo interiore.
Uno dei linguaggi primari del nostro fisico è la sessualità, unione delle tre dimensioni componenti la persona umana, ed è infatti proprio per questo corruttibile e facilmente divisibile.
L’unificazione è un processo naturale e logico, a cui l’uomo tende spontaneamente e che desidera, nonostante quest’epoca proponga tutto il contrario: usare il proprio fisico come si vuole, nella presunzione che niente possa profondamente ferirlo, come se il nostro corpo non ci riguardasse, non fosse la nostra persona.
Lo strappo maggiormente visibile e infettante contro il proprio corpo è la separazione delle funzioni di unione e procreazione, che fanno parte della struttura dell’ atto sessuale.
Il massimo del piacere si ottiene solo con il massimo del coinvolgimento, dell’implicazione.
In un atto sessuale annullare la fertilità reciproca, i sentimenti, il proprio bisogno di essere amati e il progetto di relazione inficia il piacere sessuale. Significa violare il significato procreativo e unitivo rifiutando l’altro per ciò che realmente è.
La contraccezione è uno degli strumenti che chiedono di ridurre il coinvolgimento personale. Sganciando le proprie potenzialità e quelle dell’altro non si è più interi, non si è più sé. Unirsi senza prima aver sommato tutte le dimensioni che compongono la propria sessualità significa distanziarsi dal piacere più profondo, dal frutto del dono più totale di sé. Annullare una parte del proprio essere è l’illusione di avvicinarsi a ciò che si vuole, allontanandosi da ciò che si è realmente.
Siamo esseri indivisibili. Mente, corpo e spirito sono infatti inseparabili, e questa è la condizione necessaria per rispondere a quella chiamata di felicità a cui tutti aspiriamo. Per fare ciò, è necessario uno strumento che permetta di tenere insieme le potenzialità del corpo, i pensieri, i desideri, i bisogni.
I Metodi di regolazione naturale della fertilità sono uno degli strumenti che permettono la pienezza della sessualità, il filo conduttore tra mente, anima e corpo.
Mettendo insieme ogni dimensione dell’essere umano si ha la possibilità di ricordarci che siamo una creatura perfetta, libera, amata, consapevole.
Chi non nega nessuna parte di sé, chi non divide ciò che prova, da ciò che pensa, dal suo comportamento, può essere definita una persona integra capace di amare, capace di “incollare lungo i bordi”.
(materiale tratto e rielaborato da un testo di Giada Momesso, insegnante diplomata Iner)
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