Il vero significato dell’amore. La testimonianza di Don C.R.

Quella che segue è la riflessione di un sacerdote che da anni collabora con la nostra associazione promuovendo i nostri percorsi sull’affettività e sessualità con i giovani della sua parrocchia. Le sue parole testimoniano l’importanza della nostra missione: offrire il vero significato dell’Amore. In un mondo che promuove solamente il soddisfacimento istantaneo dei propri desideri, noi continuiamo a difendere i valori fondamentali della relazione: dono, reciprocità, rispetto e progettualità.

   “In un contesto come quello attuale, parlare di affettività e sessualità agli adolescenti è importantissimo, abbiamo come adulti una grande responsabilità: dire e mostrare ai ragazzi che l’affettività e la sessualità sono realtà che fanno parte dell’essere umano e che trovano la loro pienezza solo nel momento in cui il riferimento è Dio, che ha creato la sessualità e l’ha vista come una cosa molto bella.

Il pensiero che oggi, in modo molto insidioso, tende ad omologare tutto e tutti è estremamente pericoloso perché nell’omologazione si perde la preziosità ed unicità di ogni essere umano.

Solo Dio tutela veramente la nostra diversità. Nella Sacra Scrittura troviamo un brano della Genesi dove viene descritta la creazione dell’uomo e della donna. Adamo si trova a vivere una solitudine e Dio risponde non creando un altro maschio ma una donna, una femmina, una realtà diversa e in questa reciprocità danno vita a un inedito. La diversità che genera, che ampia, che porta la creatura ad essere simile al Creatore. Tutto questo vive in una armonia che parte dal proprio sentire e sentirsi, dall’accogliersi e accogliere.

La relazione con il Creatore e tra uomo e donna mette subito in risalto che siamo diversi e questa diversità è una ricchezza da vivere e difendere.

Vivere alla luce del messaggio cristiano significa vivere la nostra umanità in pienezza, tenendo sempre unita la persona in tutte le sue espressioni e desideri, senza schizofrenie che portano a fare e farsi del male.

Dunque la sessualità, per essere vissuta in tutta la sua bellezza e significato, non può essere isolata dai valori che il Vangelo ci annuncia: dono, reciprocità, rispetto, progettualità.

L’adolescente va educato a vivere in pienezza la sessualità e l’affettività che vengono invece troppo spesso interpretate come una sfera privata e istintiva della propria vita, dove tutto è lecito e dove la dimensione sensibile, emotiva è l’unica che conta. In questo modo abbiamo adolescenti che vivono esperienze sessuali in età sempre più precoce e che si trovano svuotati da tali esperienze, sempre più incapaci di relazioni profonde e vere, incapaci di vedere nella dimensione del dono – ricevuto e dato – la chiave di lettura di un’esistenza. Incapaci di attesa, di stupore, di gioia.

Dobbiamo, come adulti, aiutare gli adolescenti a ritrovare il significato dei gesti, attraverso una pedagogia che ha in Dio il suo riferimento: tutto trova significato nella misura in cui è in grado di far crescere la capacità di amare ed essere amati. Diventare uomini e donne è la meta, all’interno della quale l’espressione della propria sessualità trova la giusta collocazione se Dio rimane il riferimento.

In questo modo il piacere, le emozioni non vengono di certo represse, ma integrate alle altre dimensioni della persona e ogni aspetto si esprime come capacità di alterità, di dono, di bellezza.”

Don C.R.


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