L’importanza di continuare a stupirsi

coppia stupore

Diceva Albert Einstein: «Chi non riesce più a stupirsi né a meravigliarsi è come se fosse morto». Oggi lo stupore è considerato un’emozione poco nobile, da non esibire. Riscoprire la capacità di meravigliarsi potrebbe aiutarci molto. Lo stupore seduce con la curiosità di capire, sostiene nella fatica della ricerca e del confronto con altri e conduce alla gioia del conoscere non più «per sentito dire».

Ecco cosa ha spinto, negli anni ‘50, in Austria, il prof. Josef Roetzer a interrogarsi sulle regolarità del ciclo femminile, meravigliandosi, “stupendosi” delle sue coerenze e dei suoi segni.

Iniziò a raccogliere le proprie osservazioni e, accanto ai numeri, cominciò a intuire che il corpo comunicava segnali e sintomi che, se decodificati, avrebbero permesso di comprendere meglio il ciclo femminile.

Egli dunque formulò il metodo sintotermico Roetzer. Un metodo che parte da un  approccio basato su 2 premesse: 

  1. La prima è sintetizzata dalle sue parole «dovete prima di tutto ascoltare la donna che vi sta davanti». Al centro del metodo, per Josef Roetzer, sta infatti l’ascolto della donna affinché essa acquisisca la consapevolezza nel sapersi osservare e conoscere.
  2. La seconda è la necessità di interpretare più segnali del corpo, nel tentativo di avere un quadro più integrato dei markers biologici. Egli individuò due indicatori principali: la temperatura basale e il muco cervicale. Nacque così il primo metodo sintotermico, che nel tempo si arricchì di un altro segno: l’autoesame della cervice uterina.

Ciò in cui il metodo rivela il suo più prezioso contributo è nel codificare il linguaggio biologico del corpo della donna e di condividerlo con l’uomo che le sta accanto.  

Il metodo sintotermico per coltivare lo stupore 

Il metodo sintotermico del prof. Roetzer dà degli insegnamenti che ci riempiono di stupore perché ci fa riappropriare di un linguaggio autentico, vero, non manipolato che si radica sull’osservazione di un corpo reale, concreto: quello della donna. 

Non è un’avventura teorica, ma un dialogo quotidiano, fatto di rispetto e di ascolto, del proprio corpo. 

Il prof. Roetzer diceva infatti: «La Regolazione Naturale della Fertilità non è un semplice metodo, ma un’arte: non si tratta solo di applicare delle regole, ma di capire anche gli eventi che si susseguono in un ciclo»

Quest’arte richiede un percorso in cui la ricerca della finestra fertile, attraverso la compilazione delle tabelle, porta la coppia al dialogo, alla comune comprensione di quel particolare e specifico ciclo.

In questa condivisione emergono chiaramente le differenze dell’essere donna rispetto all’essere uomo: la diversa origine del desiderio sessuale, la sua diversa manifestazione nel tempo, la sua diversa risposta nell’atto. Inoltre questo percorso porta un po’ alla volta a riappropriarsi della straordinaria bellezza che c’è nella complementarietà fra la donna e l’uomo, perché solo questa  concede di godere pienamente della vita (unione) e di proiettarsi verso la propria piena vocazione (procreazione). 

Nicola – insegnante del metodo sintotermico Roetzer




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