Nessuno è immune dal desiderio di essere il miglior genitore possibile.
Le pressioni della società e i modelli di genitorialità che di recente passano attraverso i social network fanno credere ai futuri genitori che la perfezione sia possibile e che essa è richiesta anche a loro.
Ma è vero che cercare di essere perfetti è positivo? E che essere dei genitori perfetti equivale a essere anche dei bravi genitori?
I perfezionisti hanno spesso standard elevati, non solo per se stessi ma anche per i loro figli. Tuttavia la nuova vita che arriva in una famiglia è un unicum che spesso stravolge le regole e le aspettative genitoriali ancorate alla ricerca della perfezione. Anzi, il rischio è proprio che questi neo-genitori abbiano un più difficoltoso adattamento al ruolo genitoriale e subiscano un forte stress, poiché si scontrano con la realtà, difforme dalle loro proiezioni iniziali. Può infatti capitare per esempio che le decisioni che un genitore deve prendere per il proprio figlio non siano mai né totalmente giuste né totalmente sbagliate; purtroppo o per fortuna, infatti, la crescita di un piccolo essere umano non è riassumibile in un modello univoco, ma richiede compromessi e capacità di adattamento.
Ma il perfezionista non lascia margine di errore, per questo rischia di cadere nell’auto criticismo esasperato o in una rigidezza che non aiuta la relazione educativa.
Il perfezionismo si potrebbe infatti riflettere anche nell’educazione del figlio e nel suo modo di rapportarsi alla realtà. Il rischio è che il bambino con dei genitori perfezionisti possa crescere in un ambiente familiare dove verrà costantemente criticato per essere “meno di perfetto”; di conseguenza, questo bambino imparerà che tutto ciò che è “meno di perfetto” non è accettabile, ma ciò è irrealistico e irrealizzabile.
Il diventare genitori è uno dei grandi eventi della vita che interroga e smuove le persone; per questo vale la pena di mettersi in gioco e conoscere e accettare i propri limiti e i propri errori, oltre che gli errori del figlio. Questo è uno dei pilastri che consentono di entrare in relazione profonda e dialogante con i figli e, forse, è proprio questo tipo di relazione ciò che fa di un genitore, un bravo genitore.
Alice Foglio
Educatrice all’affettività e alla sessualità INER
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